Dante 2021 | XXI Settimana della lingua italiana nel mondo – Mirko Tavoni & Claudio Giunta – School of Languages and Cultures Dante 2021 | XXI Settimana della lingua italiana nel mondo – Mirko Tavoni & Claudio Giunta – School of Languages and Cultures

Dante 2021 | XXI Settimana della lingua italiana nel mondo – Mirko Tavoni & Claudio Giunta

The Department of Italian Studies presents

Dante 2021 

On the occasion of the “XXI Settimana della lingua italiana nel mondo” organised under the auspices of the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation of Italy, four further lectures of our Dante 2021 Lecture Series – this time in Italian – will be offered in the framework of a special collaboration with the Italian Cultural Institute in Sydney, whose generous support the Department is very grateful for. 

Dante linguista oggi
Mirko Tavoni, Università di Pisa

Fino a qualche decennio fa il De vulgari eloquentia, trattato scritto da Dante negli anni 1304-06, era interpretato essenzialmente come un autocommento linguistico e retorico alla sua propria poesia lirica, soprattutto alle grandi canzoni dottrinarie. Questa idea è ancora valida per spiegare il secondo libro del trattato, ma è inadeguata per rendere conto dell’intero primo libro: la definizione filosofica dell’essenza del linguaggio (capitoli 1-3); la storia linguistica dell’umanità da Adamo alla Torre di Babele (capitoli 4-7), poi la colonizzazione dell’Europa da parte di tre idiomi babelici progenitori di tutte le lingue d’Europa (capitolo 8); la scoperta dell’intrinseca variabilità di ogni lingua umana nel tempo e nello spazio, la conseguente invenzione della gramatica e la creazione delle due lingue grammaticali d’Europa, il greco e il latino (capitolo 9); fino alla mappa dei dialetti d’Italia (capitoli 10-15) e all’idea del “volgare illustre” (capitoli 16-19), con le sue implicazioni politiche connesse con l’idea imperiale. Tutti questi contenuti, le loro fonti disparate, e l’intero universo di discorso così creato da Dante, cadono completamente fuori dalla dimensione poetica: hanno origine in altre dimensioni della personalità di Dante, in altri interessi filosofici, rivelano progetti culturali e politici diversi e guardano a un pubblico più composito, in sintonia con l’opera concepita e portata avanti in parallelo, il Convivio.  

Mirko Tavoni, già professore di Linguistica italiana e Filologia dantesca presso l’Università di Pisa, ha curato l’edizione tradotta e commentata del De vulgari eloquentia (Mondadori, 2011, rist. Oscar Classici 2017) e i volumi Dante e la lingua italiana e, con Bernhard Huss, Dante e la dimensione visionaria fra medioevo e prima età moderna (Longo, 2013 e 2019). È autore di Qualche idea su Dante (il Mulino 2015). Ha coordinato la realizzazione di DanteSearch, archivio digitale delle opere volgari e latine di Dante con annotazione linguistica e ha avviato la creazione di DanteSources, base di conoscenza sulle fonti delle opere di Dante confluita nel progetto HDN. Hypermedia Dante Network coordinato da Michelangelo Zaccarello. Altro filone di ricerca coltivato da Tavoni è la storia delle teorie linguistiche nell’Italia e nell’Europa del Rinascimento. Si vedano i libri Latino, grammatica, volgare (Antenore 1984), Il Quattrocento (il Mulino 1992, rist. 2015), nonché la curatela in due volumi di Italy and Europe in Renaissance Linguistics (Franco Cosimo Panini, 1996). È accademico ordinario dell’Accademia della Crusca e socio corrispondente della Commissione per i Testi di Lingua.  

Su Dante lirico
Claudio Giunta, Università di Trento 

Prendendo spunto dalla lettura di un sonetto della Vita nuova, I’ mi senti’ svegliar, che ha interessanti rapporti con altre poesie di Dante e con la Commedia, ci domanderemo in che modo vada letta la lirica dantesca, cioè che cosa sia opportuno e sensato dirne, in sede di commento, e soprattutto che cosa sia opportuno non dirne, attraverso esempi tratti dalla Vita nuova e dalle Rime.  

Claudio Giunta insegna Letteratura italiana all’Università di Trento, ed è uno specialista di letteratura medievale (La poesia italiana nell’età di Dante, il Mulino 1998; Due saggi sulla tenzone, Antenore 2002; Versi a un destinatario, il Mulino 2002; Codici. Saggi sulla poesia del Medioevo, il Mulino 2005; un commento alle Rime di Dante per i Meridiani Mondadori, 2011-2012). I suoi ultimi libri sono un libro sulla scrittura argomentativa (Come non scrivere, Utet 2018), il saggio Le alternative non esistono. La vita e le opere di Tommaso Labranca (il Mulino 2020), il reportage Togliatti. La fabbrica della FIAT (Humboldt 2021). Condirige la «Nuova rivista di letteratura italiana». Collabora regolarmente al «Sole 24 ore» e a «Internazionale». Il suo sito è www.claudiogiunta.it. 

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For more information, contact: Associate Professor Francesco Borghesi – francesco.borghesi@sydney.edu.au

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Date

Oct 20 2021
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Time

5:30 PM - 8:00 PM

Location

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Organizer

Italian Studies
Website
https://sydney.edu.au/arts/italian
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